Le telecamere negli asili nido

AquAnieneKidsIn questi giorni, dopo l’ennesima denuncia partita da alcuni genitori, a seguito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, è stato portato alla luce un nuovo caso di violenze sui minori, consumate, in quello che dovrebbe essere un luogo deputato all’educazione e al benessere dei bambini: “l’asilo nido”.

Purtroppo, solo l’ultimo di una triste e lunga serie.

L’asilo degli orrori, questa volta si trova nell’hinterland di Milano, a San Giorgio su Legnano. Coinvolta nelle violenze, sarebbe una donna, la direttrice di 40 anni, che continua a negare ogni accusa: «Nel mio asilo non succede nulla – continuava a ripetere – mi vogliono mettere in cattiva luce». Anche se le immagini diffuse in questi giorni, non lasciano molti dubbi.

Sempre in questi giorni, attraverso i numerosi canali comunicativi che contraddistinguono ormai il nostro tempo: social media, internet, televisione, radio, l’opinione pubblica si è stretta intorno al popolo di genitori, che richiede a gran voce l’installazione delle telecamere negli asili nido.

Non tutti sanno, però, che l’utilizzo di questa innovazione tecnologica è ritenuta illegittima dal Garante della Privacy e dunque l’uso, nella fattispecie, è assolutamente vietato!

IMG_3415Il motivo di questa irremovibile posizione è la seguente: “Sistemi di controllo così intrusivi come le webcam devono essere usati con estrema cautela perché, oltre a incidere sulla libertà d’insegnamento, possono ingenerare nel minore, fin dai primi anni di vita, la percezione che sia normale essere continuamente sorvegliati, come pure condizionare la spontaneità del rapporto con gli insegnanti. La tranquillità dei genitori non può essere raggiunta a scapito del libero sviluppo dei figli. Non possiamo, per placare le nostre ansie di adulti, trasformare la società in cui viviamo in un mondo di ipersorvegliati, a partire dai nostri bambini”.

Queste le parole di Antonello Soro, Presidente dell’Autorità garante per la privacy, attraverso le quali ha motivato il divieto all’uso generalizzato di webcam negli asili nido.

Ma, il popolo dei genitori, non si è arreso a questa coerente e ponderata posizione e si ostina a combattere una battaglia in cui il contendere, evidentemente di tutti, è il benessere e la tutela del minore. Ed è su questa scia che una mamma “di professione” come si definisce lei, Federica Funi, ha lanciato su Change.org una petizione on-line, firmata sinora da più di 5mila persone. Tutte interessate, evidentemente, a poter accedere ad un sito web (tramite password) per visionare le immagini in tempo reale della vita del nido frequentato dai figli.

La petizione è indirizzata al Garante per la Privacy e chiede che in ogni asilo d’Italia vengano installate delle telecamere in modo da vigilare sui bambini, “dato che gli episodi degli ultimi tempi rivelano comportamenti poco umani da parte delle maestre”. Il motto è prevenire è meglio che curare.

La questione della sicurezza dei bambini nei nidi, però, non è di facile soluzione. Ricordiamo il caso di Ravenna, dove il Garante per la Privacy, nel maggio dello scorso anno, ha dichiarato illegittime le telecamere installate nel nido “I Pargoli” di Ponte Nuovo e questo non rappresenta un caso isolato.

dott.ssa Perla BoccacciniDi tutta questa triste storia, però, c’è qualcosa che salverei ed è il riflettore che si è acceso sugli asili. Da anni, ho rivolto e declinato la mia professione di Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia della Salute, a questo mondo, forse perché negli anni in cui ho svolto ricerca scientifica in ambito neonatale, ho scoperto l’importanza dei primi anni di vita nello sviluppo della Persona. Ho capito come le esperienze, fin dalle primissime ore di vita, siano in grado di condizionare la nostra esistenza, le relazioni interpersonali che disegniamo nel corso del nostro cammino, il modo in cui mettiamo a disposizione la nostra vita agli altri.

Da anni progetto e realizzo luoghi educativi, che chiamo Centri di Educazione alla Salute e al Benessere Familiare. Spazi in cui promuovo le Life Skills dei bambini e dei loro genitori, ma anche di coloro che, affiancano ogni giorno le famiglie: gli educatori!

IMGP0101Quella schiera di persone che mette a disposizione la propria vita per un’altra.

E, in questo momento così delicato, non bisogna offuscare questa preziosissima funzione, missione, professione.
Io, gli Educatori, li incontro ogni mattina, quando entro nel mio quartier generale, l’A Me Mi Piace andare all’asilo. Loro, quasi sempre, indossano il sorriso, anche se a volte capita di perdere gli strumenti, di faticare, di soffrire per una di quelle esperienze che la vita ci pone di fronte: un lutto, una delusione, un dolore, una malattia. Allora può succedere di perdere la capacità di regolare le proprie emozioni ed i bambini, che come piace dire a me “hanno le antenne” si accorgono di questa distrazione e non perdonano. Usano l’arma più semplice che hanno, quella di provocare una reazione e allora piangono, si lamentano, si oppongono, ed in quel preciso istante, si può aprire uno “spazio d’azione”, purtroppo non di pensiero (in cui cadono anche tanti genitori) in cui si perde un po’ di consapevolezza, di controllo e si “agisce” la propria frustrazione, la propria rabbia, il proprio dolore.

Non voglio adattare questa descrizione a ciò che è accaduto a Legnano, perché in quella occasione si è passati da un ambito di normalità ad uno di patologia. Voglio solo raccontare cosa accade alle tante brave, ispirate, professionali, devote e dolci educatrici, che ogni giorno regalano la propria vita ad un bambino. Penso che in quei momenti, che accadono probabilmente a tutti, uno sguardo esterno, può rammentare ciò che si sta facendo. Uno sguardo esterno, fosse anche una telecamera, può rappresentare una mano tesa, può ricordarci che abbiamo difronte un bambino, che non ha i nostri stessi strumenti, che non può difendersi, non può chiedere aiuto a nessuno. Un adulto invece lo può fare, può chiedere aiuto al collega, dicendoli che ha necessità di fare una pausa, può chiedere aiuto al coordinatore psicopedagogico, che potrebbe offrirgli nuovi strumenti pedagogici, può richiedere sostegno ad uno psicologo, che può offrirgli strategie idonee per affrontare quella difficoltà.

Ecco, io la penso così!

Io sono favorevole alle telecamere, nonostante tutti i rischi che riconosco e condivido con il Presidente Antonello Soro. Ma non avendole potute mettere negli asili che dirigo, ho ideato un’alternativa, l’uso delle vetrate. Ho inserito ampie vetrate, porte a vetri, pareti a vetri, oblò di vetri, trasparenze ovunque si potessero inserire, non per mettere i bambini in vetrina, ma per arginare il lavoro di sezione, per aprire lo spazio educativo agli altri, per offrire anche ai bambini, pur garantendogli un’idonea tranquillità e riservatezza, l’opportunità di conoscere l’asilo anche dietro al muro, conoscere i volti di tutte le maestre, di tutti i bambini, infondendo così un grande senso di appartenenza e familiarità. Per dare ai genitori, che nei miei asili sono i benvenuti a tutte le ore, l’opportunità di godere di un momento del proprio figlio che non tornerà. Ho la presunzione di credere di aver trovato “un modo” che non crea disagi a nessuno.

Ma certamente questo non è sufficiente!

A questo punto lancio una sfida al Governo, (poiché spesso la politica riempie i suoi slogan con il tema dei nidi) quella di darci prova di sostenere davvero un ambito preziosissimo, un patrimonio del nostro paese, della nostra cultura e soprattutto dei nostri cittadini, specie di quelli futuri: “rivedere la legge sull’uso generalizzato delle telecamere stilando un protocollo di utilizzo e co-finanziando l’installazione controllata delle medesime in tutti gli asili nido italiani”.

Credo che un utilizzo controllato, attraverso l’applicazione di un rigido protocollo, che contempli un “manuale d’uso” per i genitori, gli educatori e i dirigenti scolastici, possa rappresentare per la comunità educativa e non solo, un’opportunità di crescita, di responsabilizzazione e di consapevolezza.
Io la petizione l’ho firmata!
Perla Boccaccini

Fonti e approfondimenti

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=682005

http://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/2014/05/12/1064140-maestra-arrestata-San-Giorgio.shtml

http://dirittodellavoro.diritto.it/docs/5089623-privacy-il-no-del-garante-all-uso-di-webcam-negli-asili-nido?source=1&tipo=news

http://www.garanteprivacy.it/home/autorita/garante

http://www.change.org/it/petizioni/si-alle-telecamere-negli-asili

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Albo delle Baby Sitter Professionali

ALBO DELLE BABY SITTER PROFESSIONALI 2013/2014

Il progetto BABY SITTER PROFESSIONALI nasce con l’obiettivo di rispondere alle frequenti e numerose richieste da parte delle famiglie utenti e non solo, di figure affidabili, responsabili e soprattutto specializzate nella cura, nell’accudimento e nell’educazione dei propri bambini.

A partire da questo bisogno, abbiamo deciso di strutturare un progetto che ampliasse la nostra équipe psico-educativa con personale selezionato in base alla formazione, all’esperienza e alla propensione al lavoro con i bambini.

Tutte le Baby Sitter inserite nel nostro Albo, hanno attraversato una severa selezione per titoli, esperienza e prove, che ci ha permesso di tracciare per ognuna un profilo psico-attdudinale e di garantire l’idoneità a lavoro con i bambini. Tutte le Baby Sitter dell’Albo, hanno partecipato ad un percorso teorico-pratico che ci permette di testarne le pregresse esperienze e di garantirne l’affidabilità e la preparazione attuale, parteciapano ogni anno agli aggiornamenti professionali che le rendono preparate nei temi della sicurezza, pronto soccorso e nelle più moderne strategie educative e di accudimento dei bambini. Le nostre Baby Sitter sono riconoscibili perché munite di apposito tesserino e insinserite nell’Albo delle Baby Sitter.

Per informazioni e richieste: 06.5926254 albobabysitter@gmail.com

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Insegnare le lingue ai bambini a partire dal primo anno di vita.

 

PARTENZA DEL CORSO DI GLOTTODIDATTICA INFANTILE: INSEGNARE LE LINGUE AI BAMBINI A PARTIRE DAL PRIMO ANNO DI VITA

FACOLTA’ DI MEDICINA E PSICOLOGIA – SAPIENZA Università di Roma

Condotto dalla Dott.ssa Perla Boccaccini Esperta in Strategie intervento nei processi psicolinguistici e nei disturbi del linguaggio.

Sede didattica:  A Me Mi Piace…andare all’asilo!

corso in glottodidattica infantile

I bambini hanno una capacità speciale nell’apprendere una seconda lingua, ma questa comincia a venire meno già con il primo anno di età. Per questo le strutture deputate alla cura e all’educazione dei bambini molto piccoli (0-3 anni), come gli asili nido, gli spazi Be.Bi, i baby parking, devrebbero offrire laboratori di lingua o play group destinati ai bambini e ai loro genitori.

Inoltre, recenti ricerche in ambito scientifico dimostrano quanto il cervello dei bambini bilingui sia più flessibile e pronto a gestire più stimoli contemporaneamente (Multitasking), una ricerca in particolare, che misura l’attività cerebrale durante l’infanzia  (condotta dall’Institute for Learning & Brain Sciences dell’Università di Washington) ci dimostra come i cervelli cresciuti in un ambiente familiare bilingue mostrano un più lungo periodo di flessibilità a differenti lingue, specialmente se continuamente esposti a esse.
“Il cervello bilingue è affascinante perché riflette le capacità umane di pensiero flessibile: i bambini bilingui apprendono che gli oggetti e gli eventi del mondo hanno due nomi, e passano in modo flessibile tra queste due ‘etichette’, sottoponendo il cervello a un buon esercizio”(Patricia Kuhl, Journal of Phonetics).

Queste considerazioni mi hanno spinto nel lontano 2006 ad accogliere presso l’asilo A Me Mi Piace, la prima sperimentazione al nido del progetto di promozione del bilinguismo Hocus&Lotus ed oggi a formare tante nuove insegnanti magiche, capaci di trasportare con efficacia e passione i bimbi nel magico mondo dei due Dinocrocs Hocus & Lotus e ad inserirsi con competenza e consapevolezza nel mondo dei nidi e delle strutture educative.

Per iscriversi consultare il Bando Glottodidattica corso esteso e intensivo settembre-2

Perla Boccaccini

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=5eD7KUHKzTw

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E’ vero che le bambine parlano prima e di più?

images-9E’ Vero che le bambine parlano prima e di più dei loro coetanei maschietti?

Un recente studio ha tentato di spiegare questo particolare fenomeno di “genere” osservato da tutti i coloro che hanno la fortuna di lavorare, come me, con i bambini molto piccoli.

Tra i 2 e i 3 anni di vita, i bambini attraversano una fase denominata Speech Readiness (Lennenberg) ovvero un periodo di massima attitudine all’apprendimento verbale. In questa fase dello sviluppo umano, può capitare come è successo molte volte anche a me occupandomi anche di disturbi del linguaggio,  di imbattersi nei “Late Talkers”, ovvero, in quei soggetti collocati tra i 18 e i 23 mesi, che presentano un forte ritardo linguistico (in grado di produrre meno di 10 parole diverse e tra i 24 ed i 36 mesi meno di 50 parole). Si tratta di bambini che hanno un normale sviluppo intellettivo e socio-affettivo e che non hanno alcun apparente danno neurologico, semplicemente parlano tardi e, inspiegabilmente sono in prevalenza maschi.

Una ricerca pubblicata su The Journal of Neuroscience dal titolo “Foxp2 Mediates Sex Differences in Ultrasonic Vocalization by Rat Pups and Directs Order of Maternal Retrieval“condotta da J. Michael Bowers and Margaret M. McCarthy, dell’Università del Maryland a Baltimora, sembra svelarci le ragioni di questa fenomenologia di genere. Una proteina, la FOXP2, collegata alla capacità di vocalizzare nei mammiferi, avrebbe livelli più elevati nel cervello delle bambine in accordo con le loro maggiori e più precoci capacità comunicative (dimostrata dal molti studi). Questa importante scoperta ci svela alcuni meccanismi genetici e ci aiuta a discriminare meglio il ruolo dell’ambiente, che resta una delle determinanti più importanti nell’apprendimento del linguaggio.

Perla Boccaccini

Fonti: Le Scienze, The Journal of Neuroscience

 

 

 

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AquAnieneKids & Fineco Bank insieme per il futuro!

Roma, 10 settembre 2013 alle ore 16.30 in collaborazione con Fineco Bank festeggeremo insieme la chiusura del Campus Estivo 2013 e l’apertura del nuovo anno Educativo.

“Noi crediamo nell’educazione, perché riteniamo sia la giusta strategia per diffondere competenza, conoscenza e fiducia nel futuro”

La partnership con FinecoBank si inserisce nel nostro progetto educativo aiutandoci a delineare un percorso di Educazione Finanziaria, necessaria per continuare a credere ed investire nel futuro delle prossime generazioni, offrendo loro strumenti ed opportunità per integrarsi e adattarsi responsabilmente ed efficacemente al mondo che li aspetta.

Il progetto si propone di promuovere, attraverso il gioco, un’alfabetizzazione finanziaria.

Ad ogni età, infatti, i bambini pongono domande diverse, a volte è difficile rispondere ma non è mai troppo presto per spiegare loro il concetto del valore del denaro.

Da una corretta alfabetizzazione finanziaria deriva, anche, un consapevole approccio alla realizzazione del benessere. Educare al risparmio è, infatti, un fondamento essenziale per la costruzione della propria identità.

Avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dalla metodologia psico-educativa ideata dalla dott.ssa Perla Boccaccini, AquAnieneKids & Fineco Bank saranno i promotori di un progetto volto a raccontare con chiarezza lo sviluppo del ciclo lavoro/denaro. Il lavoro e l’impegno generano il guadagno da cui proviene il risparmio, necessario alla realizzazione dei nostri sogni e progetti di vita. L’installazione di un gioco simbolico che riproduce la Banca ci aiuterà, attraverso il divertimento, a far prendere confidenza ai bambini con i concetti di spesa, disponibilità finanziaria e costruzione del valore.

Fineco Bank e AquAnieneKids, insieme, perché siamo convinti che attraverso la promozione di una cultura finanziaria nella prossima generazione, si possa incentivare lo sviluppo di futuri gruppi di pensatori creativi e individui previdenti, leader e imprenditori responsabili.

“free the child’s potenzial and you will trasformer him into the world”

 

Vi aspettiamo il 10 settembre alle ore 16,30 presso l’area ludico/educativa dell’impianto Aquaniene The Sport Club 

Viale della Moschea 130 – Roma

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Il Bio e AquAnieneKids

logo

Recenti e allarmanti dati epidemiologici sull’obesità infantile ci hanno spinto ad abbracciare il tema della nutrizione, con l’obiettivo di contrastare il sovrappeso infantile, in costante crescita. Nel nostro centro abbiamo realizzato un Campus Estivo centrato sulle attività psico-motoria e socio-affettiva ma soprattutto orientato al trasferimento ai bambini e alle loro famiglie di corrette e sane abitudini alimentari. Una corretta alimentazione, infatti, è alla base di una crescita sana, lontana dai rischi del sovrappeso, centrale per la costruzione di un corretto stile di vita. I nostri menù e le nostre merende sono state ideate per rendere equilibrato l’apporto di vitamine e sali minerali, importanti nei mesi più caldi, incentivando nei bambini il consumo di frutta e verdura.

perwebLa partnership con Natura Nuova ci ha permesso di rendere ancora più piacevole il consumo di frutta biologica, inserita tre volte al giorno, sia fresca che frullata e che aiuta a ricaricare il nostro corpo di energia e di fare il pieno di vitamine e antiossidanti. Il processo di lavorazione a freddo per la produzione delle polpe di frutta adottato da Natura Nuova, permette di conservare inalterate le caratteristiche di genuinità, freschezza e sapore della frutta fresca di consumare una varietà di frutti differenti, soprattutto in quanto privi di zuccheri e conservanti rappresentano il prodotti ideale per le nostre merende ed i nostri modelli alimentari.

bimbo.bio

Nutrigiocando, infine è la nostra proposta ludico-educativa per avvicinare i bambini alla scelta consapevole degli alimenti e delle caratteristiche nutrizionali in essi contenute, un’educazione alimentare che diverte e informa!

Tutto questo lo troverete nel nostro centro estivo e a settembre nella nostra preschool!!!

Perla Boccaccini – Direzione scientifico-organizzativa

 

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Esperienze di Multiculturalità!

Educational SharingRitengo la Multiculturalità una grande opportunità del nostro tempo ed un Valore da trasmettere fin dall’Infanzia.
Oggi ho incontrato, presso L’A Me Mi Piace…andare all’asilo, la Prof.ssa Elisabeth Maria Trauer del Centro di Scienze dell’Educazione del Dipartimento di Metodologia di Insegnamento del Campus Universitario di Floranopolis – Brasile.

Confrontandoci sui nostri approcci metodologici e soprattutto condividendo esperienze (il vero valore della Multiculturalità) mi sono incantata ad ascoltare una sua esperienza con gli Indios brasiliani.Educational Sharing
La Prof. Trauer è impegnata, con la mente ed il cuore, in un progetto di promozione della lingua portoghese rivolto ai bambini delle tribù indigene brasiliane (con un modello a me molto caro: Hocus & Lotus).
Introducendo la metodologia alla popolazione indigena, si è trovata di fronte ad un cerchio umano, composto dai genitori di quei bambini indigeni, dietro ai quali erano posti i loro bambini. I genitori, così disposti, la esortavano ad applicare prima su di loro questa metodologia; solo dopo le avrebbero concesso il permesso di “toccare” i bambini.

Ho trovato questo racconto meraviglioso, per il valore profondo e simbolico che racchiude.
Ho deciso di pubblicarlo, perché ritengo, che nelle nostre radici, nella nostra natura e nel nostro nucleo più istintivo e profondo si celi la parte più saggia del nostro agire come genitori.
I genitori Indios brasiliani, sanno ancora come proteggere i loro bambini, posseggono quella saggezza ancestrale, che non perde di forza ed unione neppure di fronte ad una personalità legittimata dalla più alta autorità scientifica, ed in questo caso, senza toglierle dignità o autorevolezza, le hanno umilmente chiesto di sperimentare prima su di loro e solo dopo sui bambini. La “saggia” Elisabeth Trauer ha compreso con acume, profondità e rispetto il loro bisogno ed ha offerto loro il suo prezioso tempo!

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Il ruolo dello psicologo nelle strutture educative.

Il supporto degli Psicologi nelle Strutture Educative rappresenta un’opportunità per promuovere il Benessere Educativo, Infantile e Genitoriale.
La figura dello Psicologo è utile per informare, dare sostegno, mediare e supportare tutte quelle figure che ruotano intorno al bambino e che hanno il compito di educarlo, accudirlo e crescerlo nel migliore dei modi possibile.

Ma oggi i nostri bambini hanno davvero il miglior inizio possibile”? (Linee guida O.M.S. e UNICEF nel 1989)
La mia risposta è nel mio lavoro e nel tentativo di diffondere un nuovo Modello Psico-Pedagogico, capace di delineare e costruire Nuovi Contesti Educativi (asili nido, ludoteche, spazi insieme…) preparati per incidere positivamente sulla qualità dei bambini e delle loro famiglie; nei Percorsi di Formazione Genitoriale (Parent Coaching) e nella diffusione delle Life Skills (O.M.S.) nella Prima Infanzia.

Ritengo dunque il ruolo degli psicologi cruciale e certamente uno strumento per investire nell’Infanzia e nella Genitorialità: “perché i bambini di oggi saranno gli uomini di domani, ed investire nelle loro abilità vuol dire contribuire al futuro della nostra società”.

Suggerimenti ed opportunità su YouMamma con Perla Boccaccini.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=qxmaOPneYYQ

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