Ci piace crescere imparando dai bambini

A volte mi incanto guardando i bambini!

Questa foto l’ho scattata nell’asilo A Me Mi Piace, rapida da un momento in cui un’educatrice di rara bravura,  si intratteneva con dei bambini seduta sul prato ad ascoltare le loro storie, tra sorrisi e sguardi che avrebbero commosso chiunque.

Quello che mi rapisce nell’osservare i bambini è guardare come sviluppino sorprendenti abilità, come sperimentino percorsi e processi sempre nuovi, come articolino pensieri e fantasie, come raggiungano obiettivi con strategie sempre innovative e sempre straordinariamente intelligenti … come producano incessantemente nuove idee.

Il loro cervello è sbalorditivo e le neuroscienze ci dimostrano quanto sia vero questo assunto  e pensare che noi adulti facciamo l’impossibile per imbrigliare questa straordinaria esplosione di connessioni nervose.

Cito KEN ROBINSON  “CAMBIARE I PARADIGMI DELL’EDUCAZIONE”  in cui mi illumina postulando quanto segue: Il punto è che il nostro sistema educativo è stato progettato e pensato per un’epoca diversa (…) l’illuminismo e la prima rivoluzione industriale (…) e da un modello cognitivo, secondo cui l’intelligenza è basata sul ragionamento deduttivo (…). La conseguenza è che molte persone brillanti pensano di non esserlo affatto perché sono state giudicate attraverso questa specifica visione della mente e dell’intelligenza. (…) Pensiamo un attimo all’arte. Le arti si focalizzano su quella che viene definita un’esperienza estetica. Un’ esperienza estetica è quella in cui tutti i tuoi sensi stanno operando al massimo, in cui tu sei presente nel momento  in cui stai ragionando su quest’eccitante esperienza che stai vivendo, quando sei totalmente vivo. Anestetico è quando invece spegni i tuoi  sensi e perdi il contatto con ciò che sta succedendo .Ebbene stiamo facendo vivere i nostri figli, la loro istruzione da anestetizzati e penso che dovremmo fare l’esatto opposto. Non dovremmo metterli a dormire bensì dovremmo svegliarli (…) e poi aggiungo io, dovremmo anche imparare ad osservarli, a guardarli, a studiarli per poter apprendere da loro, per imparare come fanno e magari recuperare quella antica capacità, di cui la natura ci ha dotati, di eccitare i nostri neuroni per aprire le nostre menti e liberare tutti i canali, abbandonando così  tutto ciò che volontariamente ci anestetizza.

Questo, oggi,  il compito del vero educatore e del bravo genitore!

Perla Boccaccini

 

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